Sono una persona che pretende molto da se stessa, principalmente perché credo che se ho la possibilità di dare 100, non c’è ragione valida per cui debba dare 40 o 60. E in questo dare 100 intendo esprimere me stesso in pieno, donarmi e quindi essere felice. Detto questo, per vari motivi (prima di tutto sono un essere umano, e non un automa) non sempre riesco a dare 100, però con una certa costanza mi chiedo se sono sulla strada giusta, se sono soddisfatto di ciò che sto vivendo, se sto crescendo.
Sono gli ultimi mesi del 2017, mi guardo dentro e, senza molto sforzo devo dire, mi rendo conto che non sono pienamente soddisfatto di ciò che sto vivendo. Sì, sono fortunato e anche “bravo” nel senso che sto facendo la mia parte: ho un bel lavoro, a tempo indeterminato, nel quale sono stimolato, valorizzato, nel quale ho imparato molto e al quale mi sento di dare molto. In questo lavoro spendo la gran parte del mio bene più prezioso, il mio tempo, ed oltre a questo mi vedo con gli amici, faccio sport e poco altro. Quando però gli amici più vicini mi chiedono come sto veramente, rispondo con un “non c’è male dai”. Allora sono io che mi son chiesto: a 25 anni (ma anche a 19, 32, 47, 65 o 90) è un “non male” ciò che voglio dalla mia vita? Sto dando 100? Sto percorrendo la strada giusta per farlo?
Le risposte erano chiare. Volevo e dovevo cambiare qualcosa, ma non sapevo bene cosa. Volevo qualcosa che mi motivasse, sfidasse, mi facesse sentire con il fuoco dentro in ciò che facevo, qualcosa che mi avvicinasse ulteriormente a chi voglio essere. Tutte queste cose mi mancavano in quel momento, sentivo che dovevo cambiare qualcosa. Avevo varie idee e tra loro diverse, ma ciò che mi frustrava era soprattutto il fatto che la tanto desiderata idea di cambiamento provocava in me molti dubbi e timori.
Ecco questo post parla di questo: di cambiamento, del desiderio di cambiare e fare scelte forti e di ciò che si vive in quei momenti in cui si vuole cambiare, ma per qualche motivo si è bloccati.
“Non lasciare la strada vecchia per la nuova”. “Sai quello che lasci ma non quello che trovi”. Questi e altri modi di dire, insieme ad un comune pensiero diffuso, sottendono l’idea che il cambiamento sia qualcosa di negativo, da evitare, perché ci fa passare da uno stato di certezza ad uno di incertezza.
Cambiare veramente, fare delle scelte forti di cambiamento, per forza di cose vuol dire fare i conti con l’incertezza, con un futuro del quale abbiamo un’idea ed una speranza ma non la sicurezza che queste diverranno realtà.
L’unica certezza che abbiamo riguarda ciò che è stato fino ad ora, ciò che abbiamo vissuto.
Sarà capitato anche a te:
Hai pensato di cambiare università o facoltà, sai che ciò che stai facendo non ti piace e non ti convince, ti vedi bene in un’altra facoltà, in un campo diverso, tuttavia cambiare vuol dire dover ammettere di aver “sbagliato” scelta, dover ricominciare e quindi “perdere” tempo, significa affrontare le aspettative dei tuoi genitori che magari ti vedevano avvocato o medico, e così via. Significa tanti sbattimenti.
Ti è capitato di essere insoddisfatto nel lavoro per mille motivi: sei sottopagato, ti trattano come un numero e non come una persona, o semplicemente non ti piace ciò che fai. Cambiare azienda, cambiare lavoro, iniziare il progetto personale che hai sempre sognato sono soluzioni che senti tue, però significano che potresti stare senza lavoro per un po’, oppure che potresti trovarti in un ambiente peggiore, o fallire più volte nel tuo progetto. Eh sì, è un bel rischio.
Ancora ti può capitare di vivere una relazione difficile con una persona cara, magari con un tuo genitore, la tua ragazza, un amico. È una situazione delicata e cambiare qualcosa potrebbe voler dire soffrire o far soffrire, da un confronto potrebbero emergere ferite nascoste. Però vorresti tanto sistemare le cose, questa relazione così com’è ti rode dentro, ti strazia.
Certo non stiamo parlando di mollare la presa, di abbandonare, rinunciare, ma di capire quando non sei sulla giusta rotta, quando non sei soddisfatto (fidati, lo senti dentro!) ed avere il coraggio di cambiare le cose.
In ciascuna situazione in cui sei di fronte ad un grande cambiamento, molti sono i dubbi, i se, i ma, i forse e spesso finisci in uno stato di blocco, non cambi nulla per paura delle conseguenze, continui a calcolare, programmare, informarti, pensare e ripensare, senza mai fare ciò che è veramente importante… agire. Come affrontare dunque questa situazione? Come andare oltre quel senso di blocco, di timore di fallire, che ti porta a trovare mille scuse e ad accontentarti di ciò che vivi ora e non ti soddisfa?
Secondo la mia esperienza ci sono 3 passi da fare per uscire da questa situazione:
1. Fermati
2. Guardati dentro
3. Fai il primo passo
1. Fermati
Stop. Prima di tutto fermati, prenditi un momento per te stesso, in tranquillità, respira. Trova un luogo tranquillo, vai a fare una passeggiata sull’argine, chiuditi in camera, vai a fare un giro in montagna o al mare, però prenditi un momento di silenzio e quiete, solo per te.
2. Guardati dentro
Con serenità e molta sincerità chiediti “Sono veramente felice in questa situazione?”. Pensa a come vanno le cose e rispondi solo a questa domanda. Puoi mentire a tutti ma non a te stesso. La risposta sincera a questa domanda è l’unica certezza sulla quale devi basarti per fare il passaggio successivo.
– Sei felice? Allora sei sulla strada giusta.
– Non sei felice? Allora…
3. Fai il primo passo
Esatto, questa è la cosa secondo me più importante. Fare il primo passo verso la nuova direzione. Fai, agisci. Scontento dell’università? Compra il libro per studiare per il test d’ingresso della facoltà che vuoi veramente frequentare. Compralo. Sei insoddisfatto del lavoro? Chiedi al tuo capo di parlare, oppure invia la candidatura per un nuovo posto. Chiedi, invia. Vuoi cambiare città? Compra il biglietto aereo. Compralo. Sei infelice della relazione difficile con una persona cara? Prendi in mano il telefono e chiama.
Alzati, respira profondamente e fai il primo passo.
Iniziare un nuovo cammino spaventa. Ma dopo ogni passo che percorriamo ci rendiamo conto di come fosse pericoloso rimanere fermi.
Roberto Benigni
Può essere che affronterai un breve momento di smarrimento, però quando fai il primo passo per cambiare, subito ne segue un altro, ed un altro ancora, così dopo lo scossone ritrovi l’equilibrio, ricominci a camminare e puoi procedere sulla nuova strada, consapevole di quanto fosse folle stare nella situazione precedente ed accontentarti di qualcosa che non ti faceva felice.
Fermati, guardati dentro e poi vai, fai, prova, mettiti in moto. Ora.
Chi non prova ha perso già.
Max Gazzè