Qualche settimana fa, durante il Jova Beach Party al Lido degli Estensi a cui ho partecipato, in un video, l’astronauta Luca Parmitano ha detto una frase che mi è rimasta nella mente:
“Esistono due modi di unire la gente, uno è quello di creare un nemico, l’altro è quello di creare un grande sogno”
In questi nostri giorni in cui è così facile ascoltare notizie di odio ed intolleranza, in cui siamo stati abituati ad una retorica “contro il nemico”, rappresentata alla grande da alcuni personaggi politici, io penso sia proprio vero che l’alternativa più valida sia non tanto quella di dare costantemente contro costoro (creando a nostra volta un nemico), quanto quella di seguire un sogno.
Una cosa vorrei dirvi.
E’ una cosa speciale per coloro
che sono sensibili alle cose belle.
Abbiate un sogno.
Abbiate un bel sogno.
Seguite soltanto un sogno.
Il sogno di tutta la vita.
La vita che è un sogno è lieta.
Una vita che segue un sogno
si rinnova di giorno in giorno.
Sia il vostro un sogno che miri a rendere liete
non soltanto tutte le persone,
ma anche i loro discendenti.
E’ bello sognare di rendere felice tutta l’umanità.
Non è impossibile…
Ezechiele Ramin
Ho sempre pensato di essere fatto per cose grandi, e la mia non è presunzione, penso che ogni giovane dentro di sé abbia questo moto di vita e abbia sentito prima o poi di avere qualcosa di speciale da dare agli altri solo che, tra fatiche e delusioni, è facile dimenticarsene. Io stesso devo ricordarmelo continuamente, perché la tentazione di giocare in piccolo nella vita, di accontentarsi, di seguire la via più sicura, la strada già tracciata, è sempre lì.
Nel mio percorso di crescita, di ricerca del sogno, della strada giusta, quella che ne vale la pena anche se complicata, un ruolo fondamentale l’hanno avuto il GIM e le persone che al GIM ho incontrato.
GIM sta per Giovani Impegno Missionario ed è un percorso per giovani organizzato dalla Famiglia Comboniana che si basa su quattro pilastri: informazione critica per leggere la realtà, preghiera partendo dalla Parola di Dio, servizio agli ultimi ed accompagnamento spirituale. Hai già capito che non è una barzelletta e nemmeno un soggiorno alle terme, ma fidati che è molto più divertente della prima e gli effetti sono di gran lunga migliori della seconda. Se infatti hai sentito anche solo una volta quella sete di vita piena, quel desiderio di giocare in grande e sei alla ricerca di un sogno, allora può essere il percorso giusto.
Del GIM, in generale, ti dico questo: ci si trova un weekend al mese e tramite laboratori, condivisioni, esperienze, catechesi, silenzi, canti, si vive con gli altri ragazzi e ragazze la spiritualità missionaria, cioè una spiritualità molto concreta e vicina alla vita di tutti i giorni.
Di cosa il GIM sia stato per me invece, e di cosa vi abbia trovato, ti dirò qualcosa in più.
Una fede coerente
Della gioia di vivere il weekend GIM ricordo la bellezza di stare con gli altri, ovvero persone, ragazzi, preti, suore, fratelli che dimostrano coerenza tra ciò che predicano (la buona notizia e la gioia del Vangelo) e ciò che vivono. Persone felici che spendono la propria vita per gli altri.
Lettura critica della realtà
Nei laboratori, catechesi, nella Parola, si sente che si parla del qui ed ora, della realtà, del mondo nel quale sto vivendo, della mia quotidianità e non di situazioni astratte e generali. al GIM ho acquisito una prospettiva più ampia sulla realtà, ho imparato ulteriormente a mettere insieme punti di vista molto diversi e a tenerne conto nel crearmi un’opinione. E poi… oltre a leggere la realtà sei spinto ad esserne parte attiva.
Condivisione di un sogno
Il clima che si respira al GIM è di quelli speciali: c’è tanta energia e buona parte di questa deriva dal fatto che senti sì che stai vivendo un bel percorso di crescita pieno di stimoli, ma insieme a te lo stanno vivendo anche tanti altri ragazzi, e lo stato d’animo puoi leggerglielo negli occhi.
Tutto ciò di cui si parla, si medita, si ragiona, le alternative alle ingiustizie della società odierna, un’economia più equa e giusta, uno stile di vita più rispettoso dell’uomo e dell’ambiente, il contrasto alle guerre, una vita felice. Sei lì e lo stai sognando, anzi di più: condividi il sogno con un gruppo di persone, e sai come recita un proverbio africano…
“Se si sogna da soli, è solo un sogno. Se si sogna insieme, è la realtà che comincia.”
Ecco, il GIM è stato per me un dolce calcio in culo, una tenera sberla in faccia (lo dicevo spesso ad un’amica) che mi ha fatto capire che nella vita, pur in mezzo a difficoltà, fatiche, sbagli etc., il grande sogno e il desiderio di vita piena che ciascuno di noi è dentro può essere trasformato in realtà.